Ravioli ripieni di burrata e tartufo con salsa di datterini gialli, timo e capocollo croccante
Porzioni:
2
Tempo:
60min
Ideale per:
Pranzo/Cena

Raccontiamo “Ravioli ripieni di burrata e tartufo con salsa di datterini gialli”
Non so voi, ma ogni volta che guardiamo Masterchef in TV, ci viene voglia di fare la pasta fresca a mano.
Diventa quasi un bisogno fisiologico, quello di non accontentarsi di quei ravioli che trovi nel banco frigo del supermercato (ce ne sono di buonissimi, peraltro), ma di realizzare un piatto completamente homemade.
E allora, abbiamo pensato di fare dei ravioli appunto e metterci dentro tutto quello che ci piace di più.
Ne è venuto fuori questo capolavoro (sì, ce lo diciamo da soli) che, al primo boccone ci ha quasi commosso, al secondo ci ha conquistato e poi abbiamo smesso di contare.
Eccovi la ricetta!
Cosa ci serve per i ravioli ripieni di burrata e tartufo con salsa di datterini gialli.
Per la pasta:
180 g di farina 00
2 uova intere (ma anche uno solo)
Un pizzico di sale
Acqua calda q.b.
Per il ripieno:
150 g di burrata
15 g di tartufo con un po’ del suo olio di conservazione ( noi abbiamo utilizzato “Carpaccio di tartufo estivo”, 40g – Azienda San Michele, €6,50)
Per il condimento:
360 g di salsa di datterini gialli
120 g Capocollo di Martina Franca
1 spicchio d’aglio
Olio EVO q.b.
Qualche rametto di timo fresco

Come si preparano i Ravioli ripieni di burrata e tartufo con salsa di datterini gialli.
Disponete la farina sul piano di lavoro, facendo una piccola montagnetta, poi con due dita fate un piccolo buco al centro e rompete le due uova. Iniziate a mescolare con una forchetta e poi continuate con le mani, aggiungendo acqua calda un po’ alla volta e un pizzico di sale quando il composto si sarà quasi del tutto addensato.
Lasciate riposare per 15 minuti tra due canovacci o avvolto nella pellicola prima di iniziare a stendere la pasta con un mattarello come abbiamo fatto noi, oppure con la macchinetta per la pasta. Con la seconda, il procedimento sarà sicuramente più semplice, ma, se volete cimentarvi nel tiraggio della sfoglia a mano, armatevi di pazienza e di un po’ di farina e non datevi per vinti. Non ve ne pentirete!
Quando avrete ottenuto una sfoglia piuttosto sottile (circa 1 mm di spessore) disponete nella parte bassa il ripieno che avrete ottenuto frullando con un mimipimer la burrata (scolandone l’acqua in eccesso) e amalgamandovi il tartufo. Lasciate circa 2 dita e mezzo tra un cucchiaino di ripieno e l’altro in modo da lasciare sufficiente spazio per le chiusure. Coprite quindi con la parte superiore della sfoglia e, con le dita, definite bene gli spazi, battendo con i pugni chiusi per sigillare bene. Per formare i ravioli potete usare una classica rotella tagliapasta oppure una formina per ravioli. Spolverizzate dei vassoi con altra farina e poggiateli lì, coperti da un canovaccio, mi raccomando.
Preparate quindi il sughetto, versando in una padella un filo d’olio e uno spicchio d’aglio, quando quest’ultimo sarà ben rosolato, versate la salsa di datterini gialli e date una mescolata. Lasciate cuocere a fiamma moderata per qualche minuto e aggiungete il timo fresco.
Intanto tagliate una parte del capocollo a listarelle sottili, scaldate bene una padella antiaderente e fatele rosolare finché non saranno croccanti. Con queste guarnirete il piatto.
Tritate finemente al coltello, quasi a farne un battuto, altre fette, diciamo 4 e aggiungetele al sughetto, di modo che il grasso del capocollo, sciogliendosi, gli darà ancora più sapore.
Versate i ravioli in abbondante acqua salata portata a ebollizione e scolateli direttamente nel sughetto, per far insaporire, amalgamando il tutto e aggiungendo poca acqua di cottura se necessaria.
Impiattate aggiungendo il capocollo croccante a listarelle e un rametto di timo.
Poi diteci se non è il paradiso.
❤️
Abbinamenti
Nicola Didonna consiglia
Per un piatto caratterizzato da una grande eterogeneità e complessità dei sapori non possiamo che scegliere un vino, bianco in questo caso, che abbia altrettanta complessità e che vada a rendere l’esperienza gustativa cibo-vino più che armonica.
Ho scelto un 100% Riesling Trocken della storica casa tedesca Weingut Molitor. Siamo in Mosella, zona per eccellenza per questo vitigno, caratterizzata da terreni scistosi e materiali argillosi, pendenze vertiginose ed esposizioni perfette! Qui nascono tra i bianchi migliori al mondo, capaci anche di invecchiamenti pluridecennali.
Molta frutta al naso, anche agrumata e tipici sentori di idrocarburi. Grande profondità e freschezza al palato ed un lunghissimo finale.
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